Ispirazione della Parashah – Ha’Azinu

וַיֹּ֤אמֶר אֲלֵהֶם֙ שִׂ֣ימוּ לְבַבְכֶ֔ם לְכָ֨ל־הַדְּבָרִ֔ים אֲשֶׁ֧ר אָֽנֹכִ֛י מֵעִ֥יד בָּכֶ֖ם הַיּ֑וֹם אֲשֶׁ֤ר תְּצַוֻּם֙ אֶת־בְּנֵיכֶ֔ם לִשְׁמֹ֣ר לַֽעֲשׂ֔וֹת אֶת־כָּל־דִּבְרֵ֖י הַתּוֹרָ֥ה הַזֹּֽאת: כִּי לֹֽא־דָבָ֨ר רֵ֥ק הוּא֙ מִכֶּ֔ם כִּי־ה֖וּא חַיֵּיכֶ֑ם וּבַדָּבָ֣ר הַזֶּ֗ה תַּֽאֲרִ֤יכוּ יָמִים֙ עַל־הָ֣אֲדָמָ֔ה אֲשֶׁ֨ר אַתֶּ֜ם עֹֽבְרִ֧ים אֶת־הַיַּרְדֵּ֛ן שָׁ֖מָּה לְרִשְׁתָּֽהּ:

Ed egli disse loro: «Ponete nella vostra mente tutte le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge. Essa infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita; per questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per prendere possesso, passando il Giordano».

Deuteronomio 32:46-47

Questa Parasha settimanale (Ha’azinu – הַאֲזִינוּ – ascoltate) culmina con il messaggio di Mosè ai figli di Israele prima che entrino nella terra della promessa. Alla fine della porzione, HaShem porta Mosè in cima al monte così che possa vedere tutta la terra che viene data ai figli di Israele, ma egli non può entrarvi.

Il cantico di Mosè è un riepilogo di come Israele si allontana da HaShem, di come HaShem nasconde il Suo volto, di come Israele ritorna a HaShem e di come HaShem distrugge i nemici di Israele. Questa è la sequenza degli eventi che si svolgono, così Mosè supplica Israele di seguire la Torah.

Ha’azinu viene sempre letta in occasione dello Shabbat Shuva, lo Shabbat tra Rosh Hashanah e Yom Kippur. Questi giorni tra Rosh Hashanah e Yom Kippur sono chiamati Yamin Nora’im, i Giorni del Timore. Consideriamo il giudizio di HaShem, la Sua sovranità come Re dell’Universo, il comportamento di Israele e di conseguenza la nostra condotta personale in quanto parte di Israele o del Commonwealth di Israele. Mosè ci ricorda che la Torah non è una cosa vuota per noi, la Torah è la nostra vita.

Mosè scrive due cantici che sono riportati nella Torah. Il Cantico del Mare e il Cantico di Mosè. Questi due cantici non potrebbero essere più diversi. Il Cantico del Mare è un inno di lode per ringraziare HaShem per tutto quello che ha fatto per liberarci dall’Egitto. Il Cantico di Mosè è un racconto della storia, passata e futura, del fallimento di Israele e della grazia finale di HaShem. Mentre leggiamo uno dei cantici, è impossibile non pensare all’altro. Quando leggiamo il cantico di Mosè, noi pensiamo a tutto quello che HaShem ha fatto per noi e alla nostra libertà, ma vediamo il nostro fallimento come nazione.

Questo è il messaggio finale della redenzione. Questo è il messaggio di Yeshua il Messia. Non importa quali siano i nostri fallimenti, Hashem ci salverà. E’ un ciclo continuo nella storia per cui falliamo e HaShem ci salva. E allora, cosa dobbiamo fare? Qual è la vera lezione dello  Shabbat Shuva? Ama HaShem e amatevi gli uni gli altri. In questi giorni di isolamento, ricordate che facciamo parte di un popolo. Comprendere e riconoscere. Entrate a far parte del Commonwealth di Israele. Amate HaShem e amatevi gli uni gli altri. Seguite la Torah, perché è la nostra vita.

Shabbat Shalom e l’shanah tovah.

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Rabbi Steven Bernstein

Steve was born on Lag B’Omer in Ann Arbor, MI but was raised in Gainesville, FL. The son of two University of Florida professors, he excelled in the sciences in school. In addition to his normal academic studies, he pursued his Jewish education studying with many Rabbis and professors of Judaic Studies from the University including visiting Rabbis such as Abraham Joshua Heschel and Shlomo Carlebach.