וַיִּקַּ֤ח משֶׁה֙ חֲצִ֣י הַדָּ֔ם וַיָּ֖שֶׂם בָּֽאַגָּנֹ֑ת וַֽחֲצִ֣י הַדָּ֔ם זָרַ֖ק עַל־הַמִּזְבֵּֽחַ: וַיִּקַּח֙ סֵ֣פֶר הַבְּרִ֔ית וַיִּקְרָ֖א בְּאָזְנֵ֣י הָעָ֑ם וַיֹּ֣אמְר֔וּ כֹּ֛ל אֲשֶׁר־דִּבֶּ֥ר יְהֹוָ֖ה נַֽעֲשֶׂ֥ה וְנִשְׁמָֽע:
E Mosè prese la metà del sangue e lo mise in bacini; e l’altra metà la sparse sull’altare. Poi prese il libro del patto e lo lesse in presenza del popolo, il quale disse: ‘Noi faremo tutto quello che l’Eterno ha detto, e ascolteremo’.
La porzione di Torah di questa settimana ci insegna che l’alleanza è ratificata con il sangue. Tutto il libro dell’alleanza viene letto davanti a tutto il popolo. I figli d’Israele pronunciano poi l’altra parte del patto, “tutto quello che il Signore ha detto, faremo e ascolteremo”.
Israele non dice ascolteremo e faremo. Piuttosto, Israele proclama che faremo e ascolteremo. Il Chaza “l spiega che noi promettiamo di fare i comandamenti dell’alleanza anche se possiamo non capirli. Israele proclama che seguirà le mitzvot di Hashem senza spiegazioni o senza comprenderle, semplicemente per fede.
Il Midrash Rabbah insegna che ogni individuo al Sinai viene avvicinato dal Dibur, dall’incarnazione della Parola di Dio, e gli viene chiesto. Ogni individuo risponde: “Farò e ascolterò”. La Torah ci insegna che tutto Israele è al Sinai, “tutti i presenti e tutti i non presenti”. Tutti quelli che non sono qui includono noi che viviamo oggi. Così il Dibur ci chiede individualmente, anche oggi, di essere parte di questa alleanza. E con riverenza, rispondiamo: faremo e ascolteremo. Shabbat shalom.